"Uno sguardo" di Vittorio Zunino Celotto
A volte basta uno sguardo.
Non per cambiare il mondo, ma per non smettere di desiderare che sia diverso.
Perché è il modo in cui si guarda che manifesta il nostro stato d’animo. Non ignorando i problemi ma affrontandoli cercando soluzioni. Coltivando fiducia, speranza e resilienza. (ndr).
Citazione dal libro “Lettere di antropologia visiva”, di Vittorio Zunino Celotto, Seipersei edizioni, 2025
Poster: 42x61, Stampa su Epson Presentation Paper HiRes 180gm
Lettere di antropologia visiva esplora la fotografia come dispositivo di costruzione identitaria e testimonianza politica. Nella prima parte si tende a indagare l’origine dello sguardo fotografico: dalle prime immagini infantili all’adolescenza, dal selfie come performance sociale alla fotografia come pratica terapeutica e confronto con la morte. La seconda parte analizza l’immagine nei contesti di trauma collettivo come l’11 settembre o le fotografie di guerra, dalla povertà globale (Dorothea Lange, Matt Black) al neocolonialismo visivo, fino alle migrazioni contemporanee.
Intrecciando psicoanalisi, teoria femminista e studi culturali, anche attraverso il racconto le opere di Letizia Battaglia, James Nachtwey, Sebastião Salgado, Zanele Muholi e i fotografi palestinesi, il volume interroga il potere dell’immagine: chi ha il diritto di guardare? Chi può essere rappresentato? Cosa resta fuori campo?
Un invito a riconoscere nella fotografia non solo un documento, ma un gesto relazionale che ci chiama alla responsabilità..
Lettere di antropologia visiva
Di Vittorio Zunino Celotto
Serie [approfondimenti] #10
ISBN 9791281174320
